Voluntary Disclosure: Q&A
3 Capital e la Voluntary Disclosure
Con una collaborazione già avviata con le più importanti compagnie assicurative, 3 Capital si propone come partner accreditato nell'affiancare i principali Istituti Bancari, le Strutture di Private Banking, le SIM, le SGR, e le Fiduciarie nel processo della Voluntary Disclosure. Operando seguendo tre principi chiave, mirati a proteggere il risparmiatore da cause avverse, 3 Capital offre un servizio di consulenza dedicata, sempre nel pieno rispetto delle normative vigenti, garantendo al contempo una completa riservatezza ed una totale indipendenza nella scelta delle soluzioni assicurative a disposizione.
Lo strumento Polizza come soluzione
Il vantaggio di una Polizza è che agisce da sostituto d'imposta. Il cittadino italiano che vuole tenere denaro all'estero dichiarato, con la Polizza può avere una serie di vantaggi di carattere fiscale, giuridico ed operativo: il contribuente, nella fase post-Disclosure, grazie all'utilizzo della Polizza sarà esonerato dalla compilazione del modulo RW in fase di dichiarazione dei redditi.
La Polizza è anche in grado di porsi come strumento efficiente per il rimpatrio giuridico dei Patrimoni all'estero, protegge i capitali da sequestri o pignoramenti, può valere come uno strumento di pianificazione successoria ed è completamente esente da imposte di successione. Il 2013 ed il 2014 sono stati anni di grande sviluppo delle Polizze Vita, in seguito ad un inasprimento del 26% delle tasse sui rendimenti finanziari ed all'introduzione di normative per favorire il rientro dei capitali dall'estero.
Sono molte, infatti, le voci che indicano la Voluntary Disclosure come l'ultima chance per regolarizzare attività finanziarie depositate in Paesi "black list". Molto probabilmente, infatti, il percorso intrapreso negli ultimi anni dalla Svizzera verso la trasparenza (e sancitosi con l'accordo Italia-Svizzera siglato a fine Febbraio) non sarà l'unico, poichè il cambiamento in atto non è una questione solo italiana, ma globale.
Il quadro Macroeconomico
La crisi ha spinto i più importanti paradisi fiscali a piegarsi sempre più alle pressioni internazionali. Oggigiorno, le maggiori banche in Svizzera tendono a bloccare i conti per evitare accuse di riciclaggio o auto-riciclaggio: per i clienti italiani è diventato così impossibile spostare soldi nei cosiddetti Paesi "black list"; in generale, sono fuorilegge tutte le operazioni che spezzano la tracciabilità del denaro, ad esempio con società offshore.
La legge svizzera è cambiata al punto che alcuni grandi istituti ormai ammettono solo bonifici a favore dell'effettivo titolare del conto e nel suo Paese di residenza fiscale. Per gli italiani, è come dire che possono fare solo la Voluntary Disclosure.
Che cos'è la Voluntary Disclosure
Con un nome preso a prestito dal diritto americano, in cui è nata, la "voluntary disclosure" è la nuova procedura di collaborazione volontaria con il fisco che ha l'obiettivo di far rientrare in Italia la maggior parte dei capitali depositati all'estero, a fronte di una penalità ridotta, mediante la presentazione di una richiesta spontanea all'Agenzia delle Entrate. L'istanza, che non può essere presentata più di una volta, anche indirettamente o per interposta persona, è ammessa non oltre il 30 Settembre 2015.
Chi è eleggibile
Possono presentare l'istanza i soggetti obbligati alla presentazione del modulo RW ai sensi dell'articolo 4 del D.L. 167 del 28 Giugno 1990, cioè le persone fisiche (anche se titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo, indipendentemente dal tipo di contabilità adottata), gli enti non commerciali e le società semplici, nonché i soggetti a essi equiparati, purchè residenti in Italia.
La collaborazione deve essere piena e totale, e riguardare tutti gli investimenti e le attività estere di natura finanziaria per i quali il contribuente non abbia ottemperato agli obblighi di monitoraggio fiscale, con possibilità di regolarizzare le posizioni fino al 31 Dicembre 2013.
A titolo esemplificativo, potranno essere oggetto di Disclosure i conti correnti, gli immobili, le partecipazioni, fondi comuni di investimento, le polizze assicurative a contenuto finanziario, gli oggetti di antiquariato, barche, yacht o navi da diporto estere.
Quali sono le sanzioni previste
I benefici della Voluntary Disclosure riguardano principalmente gli aspetti sanzionatori. Difatti, le sanzioni per omessa, o infedele, presentazione del modulo RW sono state ridotte nella misura compresa tra il 3 e il 15% dell'ammontare non dichiarato degli importi di investimenti esteri o attività estere; se gli asset sono invece stati collocati in Stati o Territori a regime fiscale privilegiato, la sanzione aumenta nella misura compresa tra il 6 e il 30% dell'ammontare degli importi non dichiarati. In caso di dichiarazione presentata entro 90 giorni dal termine di scadenza sarà applicata una sanzione fissa pari a 258 Euro.
La sanzione può essere ridotta fino alla metà della sanzione minima se si verificano i seguenti casi:
- il contribuente sceglie di trasferire i capitali o le attività in Italia, o in un altro Paese dell'Unione europea, o in uno Stato aderente all'accordo sullo Spazio Economico Europeo che consente un effettivo scambio di informazioni;
- le attività trasferite in Italia o nei predetti Stati erano, o sono lì detenute;
- il contribuente rilascia all'intermediario estero un'apposita autorizzazione a trasmettere alle autorità finanziarie italiane richiedenti le informazioni sulle attività oggetto di collaborazione volontaria.
Se invece il contribuente decide per la semplice regolarizzazione dei capitali detenuti all'estero, la sanzione è ridotta di un quarto.
Il reato di auto-riciclaggio
Con la Voluntary Disclosure è stato introdotto il nuovo reato di auto-riciclaggio, finalizzato ad arginare il fenomeno della fuga e dell'occultamento di capitali. Saranno perseguibili, con pene calibrate sulla gravità del reato presupposto, tutti i contribuenti che utilizzano il denaro non dichiarato al fisco e, quindi, non tassato, per attività economiche e finanziarie. Diverranno anche punibili per questo reato coloro che nascondono la provenienza del denaro ricavato da attività illecite.
Nello specifico il nuovo reato di autoriciclaggio prevede pene da 1 a 4 anni nei casi meno gravi, e da 2 a 8 anni nei casi più gravi per tutti i contribuenti che in futuro decideranno di occultare i capitali ottenuti dall'evasione fiscale. La partecipazione alla Voluntary Disclosure fa sì che il contribuente non debba rispondere del nuovo reato di auto-riciclaggio.
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